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478 ATTO QUARTO
Torquato. Interpretar si tenta gli occulti sensi invano.

D. Eleonora. V’ingannate, Marchesa. Io spiegherò l’arcano.
Sa che del Duca sposa voi sarete a momenti;
E pieno per il Duca d’onesti sentimenti;
Però...
Torquato.   Che? la Marchesa sposerà il suo signore?
D. Eleonora. La parola gli ha data.
Torquato.   Quando?
D. Eleonora.   Saran poch’ore.
Torquato. È ver? (alla Marchesa)
Marchesa.   Maravigliate?
Torquato.   Dite s’è vero.
Marchesa.   Sì.
Torquato. (Ah, soffrirlo non posso).
Marchesa.   Volea...
Torquato.   Basta così. (ammutisce)
Gherardo. (Zitto, che ora si scuopre).
D. Eleonora.   (Dubito ch’ella sia).
Marchesa. (Si svelerà l’arcano, se di me ha gelosia).
Torquato. (Son fuor di me).
D. Eleonora.   Torquato, che vuol dir? Vi dispiace
Ch’ella si sposi al Duca?
Torquato.   Deh, lasciatemi in pace.
Marchesa. Se avete di me stima, se ragionevol siete,
Ciò vi darà conforto.
Torquato.   Deh per pietà, tacete.
Gherardo. (La Marchesa senz’altro).
Torquato.   Qual dal mio cuore ascende
Fiamma insolita, atroce, che la testa m’accende?
Dove son? chi mi regge?
D. Eleonora.   Ohimè! diventa matto.
Marchesa. Deh, pensate a voi stesso.
Gherardo.   (Voglio scoprirlo affatto).
Torquato. Donne... pietose donne... ohimè... Torquato è pazzo.
Gherardo. Mi rallegro con voi. (a Torquato)