Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1911, XII.djvu/230

Da Wikisource.
224


Conosciuto adunque di V. E. il carattere, sperai potervi dare un testimonio della mia sincera venerazione, senza dir cosa che vi potesse spiacere. Fondai maggiormente la mia speranza sul mio costume medesimo, nemico di quell’arte screditata e servile, con cui al suono di pompose laudi comprasi da taluno la protezione de’ Mecenati. L’unico pregio di cui mi vanto, è la semplice verità. Niuno ha potuto di me dolersi ch’io l’abbia fatto arrossire, caricandolo di quegli encomi che sa di non meritare, o che abbia offesa la sua modestia, svelando quelle virtù che ama di coltivare nascostamente. Questa rigorosa osservanza l’userò con Voi, più di quello che con altri finora ho fatto. Non farò parola del vero merito che possedete; non parlerò della Vostra illustre Famiglia passata dalla Moravia in Iscozia sino dal primo secolo dell’Era Cristiana, imparentata col Regio sangue di più Sovrani Scozzesi, valorosa nell’armi e memorabile nei governi, benchè di questo potrei parlare senza sdegnarvi, non potendosi da Voi nascondere quelle verità luminose, che sono rese pubbliche dall’istoria. Il grado che Voi sostenete di Regio Ministro in questa Eccelsa Repubblica, dimostra bastantemente che il Monarca Britannico apprezza, egualmente che il vostro sangue, il vostro esimio talento. Queste sono cose assai note, ch’io posso dire liberamente, perchè compariscono da per se stesse agli occhi del pubblico, senza ch’io vi aggiunga parola. Tacerò tutto quello che potrei dire di Voi medesimo. I vostri amici vi conoscono bastantemente, senza che io mi affatichi per darvi loro a conoscere, e fuori dei vostri amici. Voi non curate di essere vanamente esaltato. Supplito valorosamente alle vostre Regie incombenze. Voi amate di vivere tranquillamente in società piacevole, trattando con cuore aperto e sincero quelle persone che vi degnate di ammettere alla Vostra amabile conversazione. Io pure per mia fortuna, e per Vostra parzialissima degnazione, ho l’onore talvolta di essere della vostra partita. Le mie Commedie mi procacciarono questo bene; Voi vi compiaceste di loro, e voleste onorar me medesimo della Vostra liberalissima protezione. Ne riconosco il vantaggio, e spero di essere compatito, se procuro di profittarmene. La Vostra approva-