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I MALCONTENTI 303


Grilletta. Eccomi qui. La signora Taddea la riverisce. Le manda il tabarrino...

Felicita. Non mi occorre altro. Glielo potete riportare.

Grilletta. Ci è il cappellino, e l’ombrellino ancora.

Felicita. Se vi dico che non mi occorre.

Grilletta. Non si va altro in villa?

Felicita. Per ora no. Domattina riportate le robe sue alla signora Taddea, ditele che la ringrazio... Sentite, potete dirle che ho mandato a prendere queste cose per mostra, e che mi faccio un tabarrino nuovo, un cappellino nuovo ed un parasole.

Grilletta. Sì signora, ho capito. Ma che vuol dire, che non si va in campagna?

Felicita. Vuol dire che non va più nemmeno la signora Leonide.

Grilletta. Certo, egli è vero. Non ci va più. Passando ora per la sala terrena, l’ho sentita gridar come un’aquila. Lo sa ella, signora padrona, il perchè non va la signora Leonide?

Felicita. Lo so certo. Il signor Ridolfo, che ha della stima di me, si è impegnato meco di non partire, se non siamo in grado di partir seco.

Grilletta. Oh signora mia, ella è male informata.

Felicita. Come! non sarà vero che il signor Ridolfo abbia premura per me?

Grilletta. Sarà verissimo; ma non è questo il motivo che lo trattiene.

Felicita. Che altro dunque lo può arrestare?

Grilletta. Sono stata informata di tutto, ora in passando, dalla cameriera della signora Leonide. Dice così, che il signor Ridolfo è circondato da’ creditori, e se non li paga prima di andarsene, gli succederanno de’ guai.

Felicita. Oh, questa è bella davvero! Ora vorrei che mi capitasse alle mani la signora Leonide. Ci ho tanto gusto, Grilletta, quanto se andassi ora in villa, e credo ancora di più.

Grilletta. Affè, mi pare... è dessa senz’altro. (guardando tra le scene)

Felicita. Chi?