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IL CAVALIER GIOCONDO 85
Dell’eco volea dirmi cento caricature;

Ma io non ho pazienza d’udir queste freddure.
Possidaria. Se voi di là, signora, tornate un dì a passare...
Madama. È una villa deserta.
Possidaria.   Non vuol lasciar parlare.
Lisaura. (Che stravagante umore!) (piano a don Alessandro)
Alessandro.   Eppure agli occhi miei...
(piano a Lisaura)
Madama. Signor don Alessandro, mi rallegro con lei.

SCENA XII.

Il Cavalier Giocondo e detti.

Cavaliere. Presto, presto alla cena.

Madama.   Presto, signori, andiamo. (s’alza)
A voi, don Alessandro.
Alessandro.   Andate pur, veniamo.
Madama. (Con questa pellegrina la vogliam veder bella). (da sè)
Cavaliere. Due volte il credenziere sonò la campanella.
Marianna. Andiam, signor Marchese.
Marchese.   Son qui con tutto il zelo.
(partono)
Pedro. Si mangerà una volta: sia ringraziato il cielo. (parte)
Madama. Favorisce, signore? (a don Alessandro)
Alessandro.   Madama, eccomi a voi.
Madama. Di quella pellegrina ci parleremo poi.
(parte con don Alessandro)
Conte. Il cognato non cerca; vuol farsi accompagnare
Dal cavalier servente! Basta, andiamo a cenare.
(parte)
Cavaliere. Voi perchè non andate? (a Gianfranco)
Gianfranco.   Temo non esser degno.
Lisaura. Non vorrei colle donne trovare un qualche impegno.