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502 ATTO QUARTO
I partiti non mancano a chi ha qual voi, signora,

Fresca età, vago volto, e ricca dote ancora.
Marchesa. Don Mauro si offerisce.
Marchese.   Egli non è per voi.
Marchesa. Anche il Conte, per dirla, aveva i grilli suoi.
Marchese. Ma un giovane incostante voi non lo prendereste.
Marchesa. Signore, in tal proposito che mi consigliereste?
Marchese. Confessatemi il vero, e vi consiglierò. L’amaste?
Marchesa. Sì, una volta.
Marchese.   L’amate più?
Marchesa.   Non so.
Marchese. Di voi dir non ardisco sia indegno il cavaliero,
Ma non ha degli impegni con donna Bianca?
Marchesa.   È vero.
Marchese. Per onestà, per legge, vano è dunque il pensarvi.
Ditemi apertamente: volete maritarvi?
Marchesa. Perchè no? Se la sorte mi offrisse un buon partito...
Marchese. Marchesa, state zitta, vi troverò il marito.
Marchesa. L’avereste già in mente?
Marchese.   Chi sa?
Marchesa.   Chi è?
Marchese.   Indovinatelo.
Marchesa. Non saprei indovinarlo.
Marchese.   Quand’è così... aspettatelo.
(s’alza)
Marchesa. Posso saper il nome?
Marchese.   Bella domanda è questa!
Marchesa. Il nome dello sposo non è domanda onesta?
Marchese. Parvi di già d’averlo.
Marchesa.   Io son così, signore.
Quieta non posso vivere, quand’ho una cosa in core.
Se l’indovino, il dite?
Marchese.   Nei libri del destino
Voi non avete letto.
Marchesa.   Che sì, che l’indovino?