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chiacchiera con la madre e con la Felice intorno alle commedie di quei giorni (A. I, Se. VIII):

          «Però i ha fatto ben i comici sto anno:
          I ha fatto resaltar le vedoe spiritose».

A Venezia, si ridiede al S. Samuele nel 5 dic. 1792 (Gazz. urb ven. 8 dic. 1792), e poi ai 25 nov. 1803 (v. Giornal. teatr.): in Bologna il 3 giugno 1829 all’Arena del sole dai filodrammatici Concordi (Cosentino. L’Arena del sole, p. 44), e al t. Re di Milano nel 1830 dalla Comp. Reale Sarda (Rec. della C. R. S. al T. Re di Milano) con lodi al Vestri nella parte d’Isidoro, e senza menomamente accennare alla Marchionni protagonista. Apprendiamo poi da Luigi Rasi che in detta produzione riscuoteva nutriti applausi Natalina Andolfati (Com. Ital. I, p. 49); e che la Ved. spir. entrava nel repertorio della compagnia Roffi, della quale faceva parte il famoso comico fiorentino Jacopo Corsini (ibid. p. 702-3).

Altri comici invece compromisero questa vedova sul serio, quando Goldoni la portò a Roma nel novembre 1759, riducendola in prosa e raccorciandola in 3 atti. Basti dire, che essendo alle donne vietato nella sede papale di calcare le scene, fu rappresentata da soli uomini. Donna Placida e donna Luigia erano due giovanetti romani, uno parrucchiere, e l’altro garzone di falegname. Il pubblico del Tordinona fischiò maledettamente, e la commedia priva del suo prediletto Pulcinella andò insomma a rotoli (Goldoni. Mem. II, 38; e Martucci. C. G. e il suo soggiorno in Roma, nella Rassegna nazionale 1.° Giugno 1886). Per poco il povero Autore non svenne; e sì, osserva Adolfo Albertazzi (nel Marzocco 25 febbr. 1907) «ch’egli aveva resistito a ben altre tempeste di fischi!» Manco male che in quell’anno medesimo molti melodrammi di lui correvano trionfanti i vari teatri romani; come al Valle Il Mercato di Malmantile, poi La Ritornata da Londra, con musica del Buranello; al teatro Pace l’Arcadia in Brenta; e con l’Arcifanfano re de’ pazzi al Tordinona si riparò in qualche modo all’insuccesso della Ved. spiritosa (Piovano. Bald. Galuppi. Estr. dalla Riv. music. ital. 1906 fasc. 4, 1907 fasc. 2, e 1908 fasc. 2). La quale venne anche pubblicata nella stessa Roma sempre in detto anno ’759 (V. Goldoni. Pref. nell’ediz. Pitteri; Goldoni. Catal. aggiunto ai Mém.; Pignatore. Elogio di C. G. e Spinelli. Bibl. Gold.) e se ne trova un esemplare nella Bibl. Nazionale di Parigi; dedicata, come quella in versi, alla duchessa Giacinta Orsini Boncompagni Ludovisi, la quale pare abbia ospitato il poeta nei primi giorni della sua dimora in Roma. Di un suo sonetto pubblicato per le nozze di un fratello di lei, D. Filippo Beranaldo Orsini con D. Teresa Caracciolo (Venezia Zatta 1762) discorre Aldo Ravà nel Fanfulla della Dom. 26 Sett. 1909.

C. M.


La Vedova spiritosa uscì a stampa la prima volta nel 1761 a Venezia, nel t. VII del Nuovo Teatro Comico dell’Avv. C. G., e l’anno stesso a Bologna (a S. Tomaso d’Aquino): fu impressa poi di nuovo a Venezia (Savioli VII, 1773; Zatta cl. 3, IX, 1793), a Torino (Guibert e Orgeas VII, 1775), a Livorno (Masi XVIII, 1791) a Lucca (Bonsignori XXIX, 1792) e forse altrove nel Settecento. Non si trova nei tomi editi dall’ed. Pasquali. La presente ristampa seguì principalmente l’ed. Pitteri curata dall’autore. Valgono i soliti avvertimenti. — Quanto all’Appendice, la nostra stampa fu compiuta sull’unica edizione del 1759, non scevra certamente di errori.