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AL MIO CARISSIMO AMICO

IL SIGNOR

GABRIELE CORNET

agente di sua altezza

ELETTORALE DI BAVIERA.


S

ONO parecchi anni, Amico mio dilettissimo, che facciamo, si può dir, vita insieme1, pochi essendo que’ giorni, ne’ quali non ci veggiamo. Due anni almeno dovrò stare da Voi lontano2, e quantunque sia certo che non mi allontanerete dal vostro cuore, voglio lasciarvi di me in questi fogli una più certa e più stabile ricordanza. Voi siete solito collocare i miei Tomi nella vostra picciola, ma scelta, e non inutile libreria. Nell’ora in cui respirate dalle serie occupazioni de’ vostri impieghi, ricorrete assai volentieri al trattenimento piacevole de’ vostri libri, però son certo che vi caderà sovente il nome mio sotto gli occhi, e più spesso vi ricorderete di me. Queste (direte di tratto in tratto) sono le opere del mio Goldoni, che amai da vicino, ed amo tuttavia da lontano. Goldoni mi parve degno dell’amor mio, della mia amicizia; dal primo giorno ch’io lo conobbi, mi compiacqui della sua compagnia, mi dilettai colle sue fatiche, ascoltai volentieri tuttociò che con cuore aperto mi confidava; giacchè ora trattenermi non posso col caro amico, passar vo’ il tempo con qualche opera sua. Così dicendo, prenderete talor per mano alcuno de’ miei Volumi, e se per avventura vi cade di sceglier questo, in cui ho voluto imprimere il nome vostro, non può a meno che non vi nasca in cuore per me una più tenera ricordanza, un più sensibile affetto.

  1. Vedasi anche la dedica dell’Avaro a Girolamo Marsand: vol. XIII, p. 390.
  2. La presente lettera di dedica fu stampata a Venezia, nell’autunno del 1761. nel t. VIII del Nuovo Teatro Comico dell’Avv. C. G., edito dal Pitteri. Il Goldoni allude al suo prossimo viaggio in Francia (partì da Venezia ai 15 aprile del 1762).