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IL RICCO INSIDIATO 29
Ma il modo di condurmi non ho imparato ancora.

Riccardo. Stiamo due mesi insieme. Due mesi s’io vi addestro
Nell’arte del buon gusto, voi vi fate maestro.

SCENA V.

Bigolino e detti.

Bigolino. Signore, un galantuomo per lei sta qui di fuora.

Conte. Verrà donna Felicita?
Brigida.   Verrà, disse, fra un’ora.
Conte. Chi è quel che or mi domanda?
Bigolino.   Onofrio Malacura,
Che dee comunicargli qualcosa di premura.
Conte. È un galantuom?
Bigolino.   Sì certo.
Conte.   Che venga.
Bigolino.   Signor sì.
(In grazia di uno scudo si ha da parlar così).
(da sè, e parte)
Conte. Onofrio Malacura lo conoscete voi? (a Riccardo)
Riccardo. Non so chi sia. Vi lascio; ci rivedremo poi.
Vado a tentar la sorte.
Conte.   Dove?
Riccardo.   Al caffè vicino.
Vo’ veder se mi riesce di vincere un zecchino.
Tosto che siete libero, venitemi a trovare.
Già il loco lo sapete. V’insegnerò a puntare.
Ci tratterremo un poco; poscia ne andremo in piazza;
Vo’ farvi questa mane vedere una ragazza
Bella, bionda, garbata, sul fior di giovinezza.
Eh! che donna Felicita! vedrete una bellezza. (parte)