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Falloppa. Tutto.

Bonfil. Sì tutto.

Falloppa. Anche quel che fanno in segreto?

Bonfil. (Sono in un’agitazione terribile).

Falloppa. Signor padrone?

Bonfil. Che cosa vuoi?

Falloppa. Se mi dà questa nuova carica, non potrò servire nell’anticamera.

Bonfil. Ti dispenso da qualunque servizio.

Falloppa. M’immagino, che mi vestirà bene, e mi crescerà il salario.

Bonfil. Per qual ragione?

Falloppa. Perchè le spie guadagnano più dei servitori.

Ernold. Fa’ il tuo dovere, e saprò bene ricompensarti. (Ohimè! Vado a perdere la mia pace. Possibile, che la mia Pamela m’inganni? No, non lo credo). Ma però ho dei sospetti. Aprirò gli occhi, non viverò quieto, se non mi assicuro. Ah no, in questo mondo non vi ha da essere felicità. (parte)

SCENA XIII.1

Falloppa, e poi Pamela.

Falloppa. Si vede che il mio padrone ha un gran concetto della mia abilità! Se mi crede capace di far la guardia a due donne, crede ch’io sia il maggior uomo del mondo. (in atto di partire)

Pamela. Falloppa.

Falloppa. Gnora mia.

Pamela. Sai tu dove abita Milord Artur?

Falloppa. Sì signora.

Pamela. Prendi questo biglietto. Portalo alla di lui casa, ma procura di farlo segretamente.

Falloppa. Sarà servita. (Questo è un buon negozio da riportare al padrone). (parte)

  1. Vedasi a pag. 130.