Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1913, XVII.djvu/188

Da Wikisource.
178

SCENA XV.1

Milord Bonfil e Falloppa.

Falloppa. Ehi, una parola. (chiamando a se Bonfil)

Bonfil. Cosa vuoi?

Falloppa. C’è nessuno? (guardandosi intorno)

Bonfil. Spicciati. Che cosa è questa?

Falloppa. Eh! il primo frutto della mia carica.

Bonfil. Spicciati, dico. Non ti capisco.

Falloppa. Una lettera.

Bonfil. Di chi?

Falloppa. Di Madama Miledi a Milord Altura.

Bonfil. Tu hai una lingua di papagallo.

Falloppa. Erce testibus. (presenta il biglietto a Bonfil)

Bonfil. Questo è carattere di mia moglie.

Falloppa. Così dicono.

Bonfil. Scrive a Milord Artur?

Falloppa. Così mi pare.

Bonfil. Vattene.

Falloppa. C’è niente per la prima operazione?

Bonfil. Vattene, dico.

Falloppa. (Questi Milordi si lavano le mani coll’acqua di pigna). (parte)

  1. Vedasi a pag. 130.