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LE SMANIE PER LA VILLEGGIATURA 19


lui; mo io non sono in obbligo di creder tutto, e questa pratica non mi piace. Sarà bene che io medesimo solleciti di terminare il baule.

Vittoria. Signor fratello, è egli vero che avete ordinato i cavalli di posta, e che si ha da partir questa sera?

Leonardo. Sì certo. Non si stabilì così fin da ieri?

Vittoria. Ieri vi ho detto che sperava di poter essere all’ordine per partire; ma ora vi dico che non lo sono, e mandate a sospendere l’ordinazion dei cavalli, perchè assolutamente per oggi non si può partire.

Leonardo. E perchè per oggi non si può partire?

Vittoria. Perchè il sarto non mi ha terminato il mio mariage.

Leonardo. Che diavolo è questo mariage?

Vittoria. È un vestito all’ultima moda.

Leonardo. Se non è finito, ve lo potrà mandare in campagna.

Vittoria. No certo. Voglio che me lo provi, e lo voglio veder finito.

Leonardo. Ma la partenza non si può differire. Siamo in concerto d’andar insieme col signor Filippo e colla signora Giacinta, e si ha detto di partir oggi.

Vittoria. Tanto peggio. So che la signora Giacinta è di buon gusto, e non voglio venire col pericolo di scomparire in faccia di lei.

Leonardo. Degli abiti ne avete in abbondanza; potete comparire al par di chi che sia.

Vittoria. Io non ho che delle anticaglie.

Leonardo. Non ve ne avete fatto uno nuovo anche l’anno passato?

Vittoria. Da un anno all’altro gli abiti non si possono più dire alla moda. È vero che li ho fatti rifar quasi tutti; ma un vestito nuovo ci vuole, è necessario, e non si può far senza.

Leonardo. Quest’anno corre il mariage dunque.

Vittoria. Sì, certo. L’ha portato di Torino madama Granon. Finora in Livorno non credo che se ne siano veduti, e spero d’esser io delle prime.

Leonardo. Ma che abito è questo? Vi vuol tanto a farlo?