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IL MATRIMONIO PER CONCORSO 529


un amico di cuore, ch’è la sola cosa ch’io posso desiderar nelle mie disgrazie.

Roberto. Voi potete disporre di me e della mia casa. So che siete un uomo d’onore, so quanta stima faceva di voi mio padre, e so che non avete alcuna colpa nelle vostre disavventure. A tenor delle vostre lettere ho esaminato bene, come vi dissi, gli interessi vostri a Parigi: trovo che qui i vostri crediti sono considerabili, e i vostri debitori sono per la maggior part1 in istato di soddisfarvi. Consolatevi, che quanto prima vi troverete2 in grado di riprendere il commercio, se così vi piace, ed io vi esibisco la mia assistenza, e tutto quello che vi può giovare.

Anselmo. Le vostre esibizioni, le vostre beneficenze3 sono per me una provvidenza del cielo; ma caro signor Roberto, voi siete interessato per me, ed io lo sono per voi: vorrei per vostro bene, e per mia consolazione, poter da voi ottenere una grazia.

Roberto. Dite, signore, voi non avete che a comandare.

Anselmo. Vorrei che abbandonaste l’attaccamento che voi mostrate di avere per la figliuola4 di Pandolfo5.

Roberto. Caro signor Anselmo, vi ho raccontato il modo, come mi è accaduto di vederla; la trovo amabile, sono intenerito dalla sua miserabile situazione; son di buon cuore, e non ho animo di abbandonarla.

Anselmo. Possibile che in una sola visita, in un solo colloquio, abbiate potuto accendervi in tal maniera?

Roberto. Ah signore, questi sono i prodigi della simpatia dell’amore. Sono quegli accidenti, che se si trovano scritti, se si vedono sulle scene, si credono inverisimili, immaginari, forzati, e pure io ne provo l’effetto, e cent’altri l’hanno egualmente provato.

Anselmo. Sì, è vero, so benissimo che si sono fatti de’ matrimoni ad un colpo d’occhio; credo però che siano stati contratti più dal capriccio che dall’amore.

  1. Segue nelle ed.i cit.: da soddisfarsi. Consolatevi ecc.
  2. C. s.: sarete.
  3. C. s.: assistenze.
  4. C. t.: figlia.
  5. Segue nelle ed.i cit.: «Rob. Ma l’avete voi veduta? Ans. Non l’ho ancora veduta. Rob. Vedetela, e poi ecc.. Il resto è saltato.