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106 ATTO TERZO

Artefice. (Viene, e siede ad un altro tavolino, e domanda) Ponch. (Il Garzone porta il ponch, e passa la candela. L’Artefice fa come gli altri. In questo

Piloto. (Viene, siede ad un quarto tavolino, e domanda) Birra. (Il Garzone porta una bottiglia di birra, ed un bicchiere, ed una pipa di tabacco, e passa la candela. Anche questi fa come gli altri, e tutti quattro bevono e fumano senza parlare. In questo

SCENA II.

Arlecchino con l’abito alla francese e detti.

Arlecchino. (Viene con allegria cantando, saltando, e facendo strepito, chiamando forte) Zoveni1, chioccolata2.

Garzone. Subito la servo.
(I quattro Inglesi lo guardano con ammirazione, e poi continuano a bere, a fumare, e a leggere. Arlecchino si accosta al Mercante, e lo saluta alla francese, con brio. Il Mercante lo guarda, si leva un poco il cappello, poi lo rimette in testa, e continua come prima. Arlecchino si maraviglia della serietà. Si accosta al Capitano, e lo saluta come sopra. Il Capitano fa lo stesso, come il Mercante. Arlecchino continua a maravigliarsi, va dall’Artefice e gli dice:

Arlecchino. Ghe xe novità in paese? Belle donne ghe n’è? Propriamente moro de voia de vedergliene qualcheduna.

Artefice. (Lo guarda, poi gli volta la schiena, e non gli risponde. Arlecchino va al Piloto, gli domanda cosa legge di bello. Il Piloto non risponde. Vuol egli veder cosa legge. Il Piloto gli getta in faccia una boccata di fumo.)

Arlecchino. (Si sdegna e grida) Maledetto! El m’ha soffegà. Oh poveretto mi! Aiuto, una chioccolata, una chioccolata almanco per carità. Zoveni, disè, la chioccolata quando me la deu? Destrigheve3 no posso più.

  1. Giovani, garzoni.
  2. Lo Zatta stampa qui cioccolata, ma poi sempre chioccolata, come usavano i Veneziani nei settecento: v. anche il Vocabolario yeneziano e Padovano di Gasparo Patriarchi, I. ed., Padova, 1775.
  3. Sbrigatevi.