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Eleonora. Signora, non è molto tempo ch’io ho l’onor di conoscerlo.

Dorimene. La sua età, per esempio, vi pare un poco troppo avanzata in comparazione alla vostra?

Eleonora. L’età in un uomo non mi pare considerabile.

Dorimene. Vi è stato detto che mio fratello è un poco troppo economo?

Eleonora. Eh! madama, voi lo sapete. Io sono nata ed allevata nell'economia.

Dorimene. Vedo dunque, mia cara Eleonora, con mia grandissima satisfazione, che finora io mi era ingannata, e che voi sarete perfettamente contenta con mio fratello.

Eleonora. Io?... Voi lo credete?...

Dorimene. Senza dubbio; ne son sicurissima. Io vi ho questionata con buona fede. Voi mi avete risposto... sinceramente... almeno lo credo.

Eleonora. Oh! certamente.

Dorimene. Ebbene, se così è, siate tranquilla. Il vostro cuore mi dice che voi sarete contenta.

Eleonora. Il mio cuore, signora? (agitata

Dorimene. Il vostro cuore.

Eleonora. Ah! Vi protesto ch’io medesima non l’intendo.

Dorimene. Ma donde deriva questa agitazione?...

Eleonora. (Riguardando verso la scena) Parmi d’esser chiamata.

Dorimene. Chiamata? Dove? Da chi?

Eleonora. (In atto di partire) Sarà mia madre... può essere...

Dorimene. No, no, restate, (trattenendola) Voi siete con me: vostra madre lo sa, e non può essere inquieta. Ho ancora qualche cosa da dirvi.

Eleonora. Mi costa una fatica estrema a nasconclermi, (a parte

Dorimene. Sapete voi, Eleonora, quel che ora il vostro cuore mi dice?

Eleonora. E che, signora? (timorosa1)

  1. Questa parentesi manca in alcuni esemplari dell’ed. Zatta.