Pagina:Gozzi - Memorie Inutili, vol 1, 1910 - BEIC 1837632.djvu/266

Da Wikisource.
260 memorie inutili

e il non cadere in una bassezza coniugale che faccia decidere il mondo sopra a qualche nostra solenne follia.

Uso i termini di bassezza e di follia in questo proposito, per adattarmi al linguaggio dell’universale, tuttoché sappia io benissimo, per le mie contemplazioni e le mie osservazioni filosofiche sulle correnti educazioni delle fanciulle, ch’è piú facile il trovare una buona moglie in sui teatri che nelle private famiglie. L’universale non è filosofo abbastanza per scorgere e per confessare questa veritá, ma l’universale è sempre rispettabile.

Il mio temperamento, il mio abborrire tutti i legami, le mie erudizioni, le mie commiserazioni sullo studio della mia spezie e i miei trentacinque anni che aveva in que’ tempi, furono i miei consiglieri fedeli. Ho promesso di dare un capitolo de’ miei amori, e lo darò.

Nel mezzo a queste gare gioviali, muliebri e comiche, è impossibile un’eguaglianza equilibrata di protezione. La ragazza piú perseguitata e considerata la piú inetta nell’arte comica sará certamente stata da me la piú sostenuta e innalzata, senza curare qualche nimica ciarla destata dalla invidia.

Vidi tutte quelle giovani maritarsi per la via degli applausi, dote da me loro proccurata. Alcune si maritarono nel mestiere e alcune fuori da quello.

Senza privare le maritate nell’arte comica de’ miei soccorsi, dal punto de’ loro imenei, mi sono allontanato dal dare la menoma ombra di disturbo a’ loro matrimoni con un’assenza tanto costante che le fece stupire, conoscermi nelle vere mie massime fuori da’ scherzi, e seppero fingere del dispiacere notabile del mio allontanamento.

Quanto agli uomini principali di quella comica repubblica, erano attentissimi perch’io non ricevessi disgusti. Mi pregavano soprattutto a non dar retta a qualche imprudenza che, per leggerezza, per gelosia di mestiere, per puntigli, per pretensioni di preminenze sulle parti delle mie nuove opere teatrali, potesse uscire dalle teste fumanti delle lor femmine.

Rispondeva loro che, sino a tanto che la lor compagnia si sostenesse nella buona fama in cui era, e sino che le leggerezze,