Pagina:Gozzi - Memorie Inutili, vol 2, 1910 - BEIC 1838429.djvu/319

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lettera confutatoria 313

costoro sprezzato, e sentirete nascere in voi il disprezzo e l’abborrimento per Epicuro da costoro esaltato, sará quello il segno propizio della guarigione del vostro cervello, e l’animo vostro procelloso e insolente diverrá tranquillo ed urbano.

Quanto a’ titoli che m’avete inviati nella vostra Narrazione, di «mal conte», di «mal cavaliere», di «indegno», di «impostore », di «mancatore», di «mentitore», di «falso filosofo», di «ipocrita», di «caupone», e s’altri ve n’ha di consimili l’avvinazzato vostro volume rabbioso di a me diretti, gli ho tutti raccolti, intrecciati, ed ho formato d’essi una ghirlandetta. Ella non istá bene sopra al mio capo. La consegno a’ vostri «amici meridionali» perché la spediscano a voi coll’indirizzo che avete dato loro, non giá perché adorniate il vostro cranio fumante, abborrendo io d’imitare le vostre villane indiscretezze, ma perché la posiate sulla fronte di qualche animale sopra cui ella calzi bene.

Dal canto mio vi giuro che desidero cordialmente di sentire verificate le espressioni della vostra pagina 82: «Cercherò in altro cielo l’antico onore e nuova pace e fortuna»; — e se mai mi verrá la notizia che siete salito ad essere imperatore del Mogol, sará indicibile la mia esultanza.

Non so nascondervi tuttavia che riflettendo all’indole vostra arrischiata, presuntuosa, ostinata, imprudente e superba, temo con mio dolore che vogliate terminare i giorni vostri come il Rodomonte dell’Ariosto:

Bestemmiando fuggí l’alma sdegnosa,
che fu sí altera al mondo e sí orgogliosa.

A dispetto vostro io voglio essere

Di voi, signor Pietro Antonio

il migliore de’ vostri «amici meridionali»

Carlo Gozzi.