Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/103

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76 semplice* Se si afferma si fa uso della parola alquanto^ co^ me Del quinto esempio, e uel seguente pure del Boccaccio, Richesti alquanti nobili giofani; e per lo contrario, nella negazione si adopera.^oco. li Petrarca, Pochi compagni a- i^rai per V altra via; e il Boccaccio, Son poche sere che egli non si vada inebbriando per le taverne. Alquanto sì usa senza la preposizione di anche nel singolare: Ma poi che per alquanto tempo con loro dimorata fui. B. i« Vedendola di tanta buona fermezza^ sommo a* mor le avea posto* B. 2. E tanto buono ardire al cor mi corse • • • D. 3* Sembiante facendo d* esser tornato con MOLTA pia mercatanzia che prima. B. 4* Nella quale TANTO di piacevolezza gli dimostraste che^ / egli prima V amava j in ben mille doppj faceste famor raddoppiare. B. In luogo di dire La notte era tanto oscura , Ella era tanto obbediente e tanto servente , per la ragione che adducemmo , che gli aggettivi di quantità non mutano avanti a un altro aggettivo, cioè non s*accordanò col no- me, i Romani dicono generalmente la notte era tanta oscura; ella era tanta obbediente e tanta servente. Egli è vero che, nel primo esempio, tanto è mutato in tanta avanti T aggettivo buona; ma, in questo caso V aggettivo tanto non è posto a modificare, /cioè ad accrescere la qua- lità espressa da buona; ma bensì ad esprimere quantità del*- la cosa rappresentata dal nome fermezza, come se si dices^ se tanta fermezza buona. Similmente nel secondo esempio, se il nome ardire fosse femminino, tanto s* accorderebbe con esso; perchè quivi tanto non modifica l’aggettivo buo^* no , ma esprime quantità di ardire buono. Così nel terzo il concetto è mólta mercatanzia e più che prima. Que-