Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/121

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94 dire che chi facesse uso ài più senza tanto e quanto nel ter- zo e quarto esempio^ scriverebbe non italiano ma francese* I . Non è gente tanto mga di mangiare insieme, e di ricevere forestieri, Dav« 2, Se noi guardiamo con che ne* fanda voce L. Prisco ha sporcato la sua mente e gli orec- chi degli uomini t né carcere ^nè taccio , né umile strazio, gli è TANTO. Dav. 3. Quanto io amerò la Spina^ tanto sempre per amor di lei amerò te » e avrotti in reverenza* B. 4- In simili atti TANTO sHile e cosi* noia la sospezione i signari 9 QUANTO la certezza* Gasa. 5. Laddove chi è strano pare in ciascun luogo straniero; che tanto viene a dire , quanto forestiero. Gasa. In tutti questi esempj le comparazioni escono della ma- niera ordinaria; e perciò meri tao schiarimento. Il Davanzali, dopo aver fatto menzione de* Germani, dice : Non è gente tanto vaga ecc; e lascia il secondo termine di comparazio- ne sottinteso ; cioè quanto sono i Germani ; parimeotCì U concetto inteso nel secando esempio è, quanto egli ha me" ritato; onde si vede che anche quanto si può sottintenderei come di tanto assai spesso si fa. Dal terzo esempio appare che nella comparazione di quanto più j tanto più^ltiyoce pia si può tralasciare; ed è modo elegante. Il Boccaccio ne for- nisce esempio ove si sottintende tanto innanzi a pia: E oltre a questo piu^ mi debbo tC vostri piaceri piegare^ in quan^ TO voi d voi medesimi avete offeso; ma se tu métti due pia per comparazione, senza tanto o quanto^ tu fai, come già av- vertii, un gallicismo; e non troverai clàssico che tei faccia boo- Bo. Forse in questo ultimo esempio l’Autore non pose quel" la preposizione a innanzi a voi medesimi; ma, se la scrisse, intese di dire avete fatto offesa. Il quarto e il quinto dimo-