Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/150

Da Wikisource.

123

moria un ser Ciapperello da Prato; mettendo l’aggettivo un avanti ai nomi nel secondo caso solamente, perchè ivi sono seguiti da un termine specifico.

I. Colui che mai non vide cosa nuova produsse esto visibile parlare. D.2. Dinanzi a noi pareva sì verace, Quivi intagliato in un atto soave, Che non sembiava immagine che tace. D. 3. Ma prima ordineremo quanto richiede a mandare ad esecuzione così alto e pericoloso fatto. B. 4 Chi avrebbe saputo altri che io far così tosto innamorare una così fatta donna? B.

Do questi esempj a dimostrare che il medesimo uno specifico il più delle volte è sottinteso, come appare per le espressioni cosa nuova, e così alto e pericoloso fatto, del primo e del terzo; e dico che in tutti e quattro i citati casi il termine specifico uno si può mettere e togliere a senno di chi parla; sì veramente che si sappia che il toglierlo rende la dicitura più rapida e più vivace; e il metterlo dà più dolcezza, o più forza e valore, secondo le circostanze, al nome che specifica. Nel secondo esempio quell’un dà più grazia alle parole atto soave; e nel quarto, maggiore importanza all’espressione così fatta donna; una prova ne sian i diminutivi e gli aumentativi i quali esprimono o grazia o forza, e che come abbiam detto non reggono senza questo sostegno; ma non sempre si può togliere lo specifico uno; che, in tutti e tre i casi allegati nel precedente paragrafo, egli è necessario.

Giovane studiante, se mai sei pervenuto a leggere fin qui queste nostre sottigliezze, o raffinatezze, o ceppi dello ingegno, come che1 taluno se li voglia chiamare, senza

  1. Guarda bene che questo come che è avverbio, e non congiunzione; a suo luogo vedremo poi la loro diversità