Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/214

Da Wikisource.

187 ove, se si ponesse con quattro modi e in quelle usanze sa- rebbero quelle espressioni errònee (i)« Ecco come il Celli esprime V idea di con in un simil caso: Queste sono le ra^ ffom^ signor mio , con le quaU mi son difeso con quegli che ho potuto parlare. Ove 9 se avesse adoperato onde , in laogo di con le quali ^ avrebbe fuggito la ripetizione con le quali^ con quegli* Un altro con è soppresso intianzi a che* i.Io non ho otroE Iq possa soddisfare. Y. de*. S. P«  a. j^ssai nC amasti ; e asbesti bene onde. D. 3. Di que so^ sfHri ONJ} io nudriva il core* P. 4* ^ deputati del Tevere proposero ih Senato « ^e per owiare alle piene , fosse da voltare altrove i fbuxni e laghi ond .eg/< ingròssa* Dav«  5. Egli ne le rendè sì fatto merito^ chU^lla non ebbe cagio^ ne DONDE dolersi* B. In questi esempj , al ptimoi par V^eramente che onde significhi con che j ma pure, ancora qui , mantiene il suo originai valore, cioè diche dicendosi avere diche nudrirn si di una cosai di che ingrossa* PouguBÌdi che ne* due criticati esempi del Perticari, e non ci skA più senso. Il vo«^ cabolo ihnde dell* ultimo esempio ha lo stesso valore di ondai ma egli è pia .usato per avverbio* ^ In questi due sensi adunque di modo e di mezm , e in vece di per avanti à un infinito questa' voce è inale ado- perata. ; e quando s* avesse ad anmiettére che onde si possa osare in luogo di con (Ae^ in che^ di per^ e di acciò che^ per la ragione die Topene dti Pertìcari e del Monti,' e della maig- gior parte dei raoderni|' né rtdòadanot allora si confonda pu- re ogni cosa^ e faccikii d* ogni erba fascio. V (i) La preposifioiie ih Axiota il modo; eant il meno o lo ttrameatoi |i«r, la via, delle varie aiioni; e quindi ti tede s* egli è neoesfarìo ben «le- fiojva il lor Talora.