Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/232

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2o5 ad avviluppargli nelle tenebre ; e io m’appiglio alle sotti- gliezze sol quando non vi sia altra via da penetrare nel pro- fondo delle idee. DEI PRONOVI QUESTI f COTESTI^ E QUEGU. I • QuESTi è un gentile uom forestiere ^ piace^le e cor-- tese^ e molto amato in questa città. B. a.S" C non fossi im^ pedito , COTESTI, . . guarderei io, D. 3. Quegli è Omero 9 poeta sovrano. D. 4* Cf^l è quei di cui tu parlavi ora? D. Le parole questi^ cotesti^ e quegli^ di questi esempj, che Don bisogna confondere coi plurali degli aggettivi di-* mostrativi de*quali parlaamao nel capitolo XIII, sono prò-* Domi del singolare e del mascolino solamente, e non pos-« ^ SODO rappresentare se non l’agente della proposizione; ben* che Dante abbia usato cotesti ^ nel secondo esempio ^ per oggetto* Questi dimostra la persona vicina a chi parla « co- testi^ la mostra vicina di colui a cui si parUf quegli, lontana da tutti e due. Dunque, per l’agente solo, si può dire ^ue* stì costui^ quegli o colui, Quei dell’ultimo esempio è no troocameolo di quegU» Il Boccaccio adopera quegli con la preposizione in una canzone s Lo mio wler dimostrare in parvenza A quegu che mi tien tanto affannata; nìa è il solo esempio nei Tre. !• Dairuna parte mi trae V amore il quale io t^ho sem^ pre portato^ d’altra mi trae giustissimo sdegno; quegli vuo^ le che io ti perdoni^ e questi vuole che^ contro a mia na-^ tura^ in te incrudelisca. B. a. Questi porti il pane^ colui ^nandi il 9Ìno^ e quello altro faccia la pietanza* B. II pronome questi si usa anche a replicare nell’ordine delle parole l’ idea della persona che è stata nominata se- condat ^ ^f^^g^i a ricordar quella che si nominò la prima f