Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/316

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Di BOTTO Non altrimenti l’anitra Dt botto^ Quando il falcon / appressa^ già s" attuffa; Ed ei ritoma su crucciato e rotto. D. Botto sì dice di un tocco d^una campana* Analisi; Ratto cosi come ratto è l*is tante di un botto* Di PIANO IlfUtaiuolo^ Di ptANo^ non vuol pia reggere $1a prestar danaro)* Galli* Piano si dice un terreno che non presenti opposizio-* ne a un corpo solido che? i si rotoli sopra; schietta, una vermena che non abbia nodi, si che la mano passandovi sopra non incontri intoppo; onde, per metafora, queste due voci si appongono alle parole dette senza intralci di cauto rispetto, di figure rettoriche, o d*eleganza; le quali cose so* DO talvolta intoppi alla piena e chiara intelligenza delle cose. Adunque l’analisi della idea contenuta nel citato esempio hllfttaiuolo^ con parole di piano senso ^ dice che non vuol pia reggere a prestarvi danaro. Notisi che reggere qui è pare adoperato metaforicamente; un prestito che uno fa di mala voglia o con sforzo essendo come un peso che lo ag-* grava. Di FERO Di F’BRo tu cenerai con esso meco.B. Analisi: Con parole di vero e deliberato volere ti dico questo, tu cenerai con esso meco. A TORTO Veggendosi A torto far ingiuria dal marito. B. Analisi; In modo simile a modo torto; con animo torto; tortamente* ^