Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/319

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A poter vedere come se sia congiunzione, vuolsi invertere la frase; per esempio; io sarò tutta sera aspettato se io non vado. Essa giunge quì un membro della proposizione con l’altro.

La congiunzione se comprende l’idea di nel caso in che; il qual caso è espresso in modo indicativo, se è seguito da una proposizione nell’indicativo; e si esprime per lo congiuntivo, se la proposizione che segue è in condizionale. Quando il verbo preceduto dalla congiunzione se è nell’indicativo, come ne’ primi cinque esempj, ora si mette in tempò presente e ora in futuro. Si fa uso del presente per esprimere un’azione la quale, se ha luogo, debbe aver luogo immediatamente dopo l’istante medesimo che si parla, come nel primo esempio; o, come nel secondo, per accennare un caso che altri, per desiderio o per paura, si rappresenta alla fantasia imminente. Nel terzo si fa cenno d’uno esperimento il quale è già in atto presente; quindi è il verbo mutare in presente. Si fa uso del futuro quando si disegna un’azione o una cosa che debbe aver luogo nel tempo futuro, e nella quale non sia alcuna espressione di desiderio di timore, come negli esempj quarto e quinto. Il sesto prova che dopo la congiunzione se si può anche porre il congiuntivo presente; ma quantunque l’espressione sia di maggior forza che tutte l’altre, è di rado adoperata. Tra le parole io le ponga e se si sottintende egli aliene che.

I. Se io potessi parlare al re, io gli darei un consiglio. B.2. Se non si fosse bene attenuto, egli sarebbe infin nel fondo caduto. B.3. Se io faceva il debito mio, questo non m’interveniva. B.4. Se tu ti aprivi meco, io t’era fedele allora. B.5. Leva su dormiglione; che, se tu volevi dormire, tu te ne dovevi andare a casa tua, e non venir qui. B.