Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/326

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patto nè ordinamento di pace nè di guerra. Ora sarebbe affettazione.

anzi

Non ardiscano ad aiutarlo; anzi con gli altri insieme gridavano ch’l fosse morto. B. Io da te non richieggo, anzi nè pur tel consento, che il formarti filosofo incominci o si termini nel trasformarti di fuori; ma nel riformarti dentro. Bart.

Questa congiunzione è la medesima preposizione anzi che già vedemmo altrove unirsi con 'in e di, come si scorge supplendo l’intero senso in essa contenuto, cioè io metto questo in anzi; ma, sola, per preposizione, non si usa se non in poesia. Essa serve a esprimere un senso contrario a quello della frase che la precede; onde si pone in opposizione a quella, e corrisponde a per lo contrario. Quando, nel parlar famigliare, alla richiesta volete farmi un piacere, si risponde anzi, questa parola serve pure allora d’opposizione; ma solo nel senso d’incremento, perchè, se si oppone corpo a corpo, si aumenta il volume; per la qual cosa la risposta anzi può significare, Non un piacere vi voglio io fare, ma due, ma tre ecc; o pure non che io voglia condiscendere, ma farò a me medesimo piacere facendo piacere a voi.

La preposizione ad, innanzi ad aiutarlo, dice il Corticelli esservi per proprietà di linguaggio. E chi non sa che quel che si dice dagli autori non sia generalmente per proprietà di linguaggio? Quella preposizione v’è posta in virtù del verbo esporsi sottinteso, che dinota tendenza.

altro che, se non

1. Non c’era altra via che questa. D. 2. Io non fo il dì e la notte altro che filare. B. 3. Che è ridere, se non