Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/329

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quando, acciò che, perchè, quantunque, che

I. Quando la non mi paresse bella, me ne contenterei. F. 2. Perchè egli pure il volesse, egli nol potrebbe ridire. B. 3. Acciò che intendiate come questo avvenuto mi sia, brevemente vel farò chiaro. B. 4. Quantunque cessata sia la pena, non per ciò è la memoria fuggita de’ beneficj. B. 5. Non dite leggier cosa, che la domenica è troppo da onorare. B.

Alla congiunzione quando del primo esempio si sottintende anche; e in tutti e tre i primi esempj bisogna far della seconda parte la prima della proposizione a mostrare come le espressioni quando o quando anche, perchè, acciò che, sian congiuntive; per esempio, io me ne contenterei, quando anche ecc. È da notare la parola perchè del secondo esempio, corrispondente a quando anche; questa comprende l’idea nel caso anche che; quella, passando il caso pur per questo che è. La congiunzione quantunque equivale a quanto mai cioè per quanto mai si possa dire che, non essendo unque altro che l’unquam de’ Latini. Nel quinto esempio è sottinteso perciò davanti a che; anzi il più delle volte che questa voce è congiunzione ha tale ellissi.

Non mi par ragionevole che, delle formole congiuntive a ciò che, per ciò che, a fin che, in fino a che, si faccia una sola parola; e si metta l’accento sopra il che, il quale ha meno valore delle parole ciò e fin, togliendo cosi la enfasi al nome o al pronome, che per sua natura ha più virtù. A me par ben più giusto il leggere acciò... che intendiate, facendo la pausa dopo ciò, che acciocchè intendiate; il vero senso delle parole essendo quello e non questo, vale a

    as we had the blind, the maimed, and the halt amongst the number.