Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/339

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colina era stata B. E per ser Ciappelletto era conosciuto per tutto; là dove pochi per ser Ciapperello il conoscieno. B.

L’idea contenuta nel vocabolo dove nominato a carte 294 è nel caso in che; il concetto del presente, nel medesimo tempo che; quello corrisponde a se; questo a per lo contrario; l’uno esprime un’idea contingente, l’altro positiva. Sono dunque assai diversi nel loro effetto; e però gli ho trattati a parte.

Questi tre vocaboli sono avverbii di luogo; che tutti comprendono l’idea nel luogo che, in che luogo, o a che luogo; ma quì essendo intesi a significar più tosto tempo che luogo, e facendo l’ufficio di congiungere due proposizioni insieme, gli ho posti anche fra le congiunzioni. Per concepire che faccia l’idea di luogo in queste espressioni fa duopo analizzare il concetto di una: Nel luogo che io dirò, in quel medesimo luogo egli non potrà; o vero in quel medesimo tempo che io dirò, egli non potrà; il che si può ridurre a questo, Io dirò ch’io sia ecc., e per lo contrario egli non potrà ecc. Queste congiunzioni adunque vengono a significare per lo contrario. I Francesi e gli Inglesi esprimono questa idea con uno avverbio di tempo; quelli dicono tandisque; questi whilst; e io infino a quest’ora aveva creduto che mentre o mentre che s’adoperassero anche in italiano a congiungere queste proposizioni, assai più che dove e laddove; ma m’accorsi poi ch’era un solecismo; che messomi a cercare nei classici e nella Crusca, non mi venne fatto di trovarne un solo esempio. Potrebbe darsi che ve ne fossero; intanto m’è parso doverlo togliere da’ miei scritti.

Questo, e quello che ho detto in altri luoghi di questa mia opera de’ proprii miei falli in lingua, dee persuadere