Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/345

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3i8 Affln che tendendo al fine che è. Lasciò in guato due mila calieri; affla che^ se que^ di Messina uscisser fuori^ uscissero loro addosso. Villani. Altresì^ altro cosi; in altro simil modo, similmente. Alessandro^les^tosi prestamente^ andò fia altresh B. Anche in addizione a ciò; sopra ciò. Anche dite wi che sH>i 1^1 sforzerete^ e di che? B. Ancorai anche ora; sopra ciò e nel medesimo momento. Acciò che^ come per nobiltà d* animo dalC altre dismise siete ^ àncora per eccellenza di costumi ecc. B. Ancora che; avvenendo ancora questo che è. Ancora che gran paura avesse^ stette pur cheto* B. Avvenga che; dandosi il caso che avvenga che* A^ venga che egli mi stia molto bene. B. Benchè* Tutte le congiunzioni che comprendono bene^ esprimono opposizione; e qaesto nome lo modifica in parte; onde Tidea è: con tutto il bene che è in contrario a quel cKio dico. Benchè nel quanto tanto non si stenda la vista pia lontana^ lì vedrai ecc. D. Cioè^ questo è. E loro che di queste cose niente ancor sapevano^ cioè della partita di Folco. B. Cioè a dire; ciò è simile a dire. La condizione che dee aver la confessione, si è frequens, cioè a dire che si faccia spesso. Passavanti. Come che; e benchè sia cosi come è che. Questa parola esprime modificazione; e neiresempio seguente modifica Tidea di particolarità espressa per massimamente. Umana cosa è aver compassione degli afflitti; e, come che a ciascu* no steà bene^ a coloro è nuissimamente richesto ecc. B. Io credo anch’io con T Amenta che il Bartoli volesse