Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/373

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346 Questo participio si chiama presente; perchè, anche allora che si parla di tempo passato, esso rappresenta il verbo in azione presente; si che il frate udendo equivale a mentre il frate era udente; trasportando cosi l’immaginazione nel tempo passato. L’ufficio del participio presente è i • dinotare un^azione che ha luogo simultaneamente, cioè nel medesimo istante che un* altra si fa; ed errano coloro che dicono che disse e rise equivalga a disse ridendo; perchè in quel caso, Tona azione segue raltra, in questo vanno insieme; 3. rappresentare fa cagione che muove 1* uomo a far questa o quella cosa; 3. dimostrare in qual maniera o con qua! mezzo si eseguisca un* azione, o si ottenga uno intento. Sono alcuni che^ Jir andando^ lessano il pie tanto aU to^ come cadmilo che abbia lo spavento. Gasa. Innanzi ad ogni altra cosa^ conviene, a chi ama d’esser piaceH>le in conversando con la gente^ fuggire i vizj. Gasa. Questi esempj dimostrano che il participio presente si può accompagnare con la preposizione in; ed è espressione graziosa, e più espressiva del modo d* azione; ma ia questo caso, come si vedrà a suo luogo, si osa assai più sovente rinfinito«Il Bartoli mette anche la preposizione con insieme col participio presente; e dice, per esempio, con credendo ecc; del che non trovo buoni testi. I. Non erano ancora quattro ore compiute, poi che Cimone i Rodiani aveva lasciati; quando j sopRAF-rEGNENTE la notte • •. B. a. Egli 9 di te non curantesi • • • • K 3. Avvenne, durante la guerra 9 che la reina di Francia infermò. B. 4» // quale% sì come savio^ mai^ fifente il re, m>n la scoperse* B.