Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/401

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374 e diventa ijaindi, a tempo e loogo, più vivace e più bella « aemsa per ciò che le si tolga la chiarezza o il senso. Il Mon« ti medesimo l’afferma col dire che nutrire sta nell’esempio per nutrirsi Concede egli dunque che il si è sottinteso. Ora, con supplire le altre parole che la ellissi sottintende, io proverò che ciòare e pascere sono verbi che esprimono azione sempre nello stesso modo, e mai non cambiano di Datura. La preposizione con è sottintesa ad ambedue i verbi; onde il pieno sentimento deir esempio di Dante è: Questi non si ciòerà (i) nè con terra nè con peltro. Nella espressione pascer le gregge si sottintende con le erbe; e in quella di pascer le erbe il senso pieno è^ pascer se o altri con le erbe; € se si dice pascer le gregge, si deye poter dire anche ci* bare un uccello* Così, nella frase del Macchiavello, Io ce^ nero poche cose^ ma tutte sostanziewli^sì sottintende la preposizione con; come io correre lo aringo v’è inteso in lo. Vogliono che fuggire^ nella proposizione JFìiggiwi quanto le gambe nelpoteuan portare ^ sia neutro; e in qoest* altra, JPUggi l’invidia a tuo potere, sia attivo; ma, se azione e quiete avessero a determinare la differenza, io direi piò tosto il contrario, essendo assai piò in azione chi fugge con le gambe, che chi fugge con la mente. Ma pure, anche qui la natura del veri>o è la medesima in ambo i casi; perchè l’invidia nel secondo caso non ò Toggetto del yevho /Uggi; quella sta per lo luogo donde si fugge; e vi si sottintende la preposizione da; cioè fuggi dalla invidia; e il luogo è inteso anche nell’altra espressione. L* Italiano è tutto pieno di queste maniere ellittiche (i) S^è dimostrato a carte 193. come lì slaa deVerbì che posson prcsdere il si affisso, e lasciarlo.