Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/411

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384 Credere^ nondimeDOf può Tuna e Taltra maniera soppor— tare. Cos)| quando ai dice piacciane ^agUami^ vi s ’intende desidero che. DSL coirDizioirAt.K I • Io FORRE i che mi vedeste tra dottori^ come io soglio stare. B* 2* A me pjrrebrb star bene^ se io fossi fuori del’ le sue mani. B«3. Io non j^rRJSi al presente questa cura, ^e io non mUntrametteva in quelle faccende che non mi ^*aspettavano. F. 4«(^H àisse che andasse a lei da sua parte^ e le significasse che^ senza fallo ^ quel dì la verrebbe a sh^ sitare^ B«^ Questo modo è chiamato condizionale^ perchè va senopre soggetto a condizione* Nel primo esempio la condizìone non è espressale potrebbe essere se l’occasione mi si porgesso io wrrei ecc; o simile. Qualche volta questo modo non dipende da condizione; ma è usalOf quando si accennano cose passale, a dinotare un futuro nello stesso tempo passato; come si vede ia verrebbe del 4* esempio. I • leggendo che^ dimorando in Toscana^ poco o nien" te POTREBBE del suo valor ditnostrare ^ prese per parti" to ecc. B. a. Quivi guastatoglisi lo stomaco^ fu da medici consigliato che egli andasse a* bagni di Siena» e g^ari^ REBBE senza fallo Ji. 3. Rispose che egli non ne voleva far niente; ma egli andrebbe avanti^ e vorrebbe veder chi l’andar gli vietasse. B. II 3. e 3. esempio pruovano ancora che, parlando di tempo passato, si adopera la forma del condizionale ad esprimere un futuro; nel qual caso pare che si dovesse far uso del condizionale composto, cioè avrebbe potuto^ sareb