Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/426

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sono e soggiacciono; ma per essere il primo membro della proposizione così disgiunto dall’altro, l’idea della primiera costruzione rimane, e le forme essere piene e soggiacere rispondono a un’altra che è nella mente del dicitore; cioè manifesta cosa è le cose temporali essere e soggiacere; che è la dizione latina accennata a carte 386. Dunque l’intero esempio deve esser costrutto così: Manifesta cosa è che, siccome le cose temporali tutte sono transitorie e mortali, così manifesta cosa è dico, quelle in se e fuor di se esser piene di noia ecc. La costruzione del secondo esempio è, per partito avea preso che, se ella a lui ritornasse, per partito aveva preso di fare altra risposta.

1. Nè de’ tuoi medesimi motti voglio che tu ti rida, ch’è un lodarti da te stesso. Casa. 2. Egli (lo sgridare costui) è un battere il capo nel muro. G.

Il porre la voce un davanti all’infinito è modo conciso e bello, e particolarmente italiano. Basti pure il cenno.


CAP. XXVII.

SOPRA ALCUNI IDIOTISMI.


Idiotismo, dal greco idiotismos in origine si disse una locuzion volgare; ora questo vocabolo ha preso per estensione il senso di locuzione appartenente in particolare a un popolo o ad una lingua; e come tale è divenuto anzi una leggiadria di stile che un volgarismo. Tali per esempio sono le espressioni, non ve ne caglia; s’aspetta a me; dar da