Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/444

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4»7 gnamento delle lingae; quindi la cagione principale del vi-^ gente pessiaio modo d’instruzione. Se questo si facesse^ per base, col resto del metodo che da noi s*è dimostrato, non ci sarebbe più bisogno di affaticare, dMnstapidire l’ingegno, col fargli imparare tante parole vane a memoria, le quali ne escono come entrano; che solo le cose che si comprendono rimangono in quella* Parve ad alcuno che questa analisi dovesse stare in principio della grammatica; non considerando esser necessario che lo studiante giunga sin qui prima che possa bene intendere tutte le denominazioni che io do alle parole. Tocca al maestro, poi che lo scolare ha discorso attentamente i diversi capitoli a fargli analizzare le frasi in questo modo; tenendosi da prima a una definizione più semplice,, in genere; come, /ionie, wer&o, pr^osizione^ e poi specificando. GAP. XXYIII DF GALLICISMI Chiamiamo gallicismo qualunque parola, dizione, o costruzione, appartenga specialmente allo stile francese. La facilità con cui oggidì le genti di varie nazioni si mischiano in qualunque parte del mondo, fa si che insensibilmente si confondano anche le parole e le espressioni delle diverse lingue, introducendosi in una quelle che particolarmente ad un* altra appartengono • Egli è vero che sono in Italia più inglesi e tedeschi che francesi; ma non è cosi facile l’in