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Pagina:Grammatica italiana, Fornaciari.djvu/372

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338 parte quarta — cap. v



§ 4. La sestina è una strofa composta di quattro versi a rime, per lo più, alternate, seguiti da due versi con rima accoppiata; p. es.:

     Era quella stagione in cui s’ammanta
La terra di novelle ombrose spoglie,
Di molli erbette il prato, ed ogni pianta
Si rivestia di verdeggianti foglie:
Zefiro dispiegando intorno il volo
Di nuovi fiori coloriva il suolo.
                                             (Pignotti)

e con versi minori, p. es.:

     Torna a fiorir la rosa
Che pur dianzi languia,
E molle si riposa
Sopra i gigli di pria.
Brillano le pupille
Di vivaci scintille.
                                   (Parini)

Talora anche qui si alternano o si mischiano endecasillabi e settenarii in varie maniere.


§ 5. L’ottava rima è una strofe simile alla sestina, colla differenza che invece di quattro versi endecasillabi a rime alternate, ne ha sei; p. es.:

     Zefiro già di be’ fioretti adorno
Avea de’ monti tolta ogni pruina,
Avea fatto al suo nido già ritorno
La stanca rondinella peregrina.
Risonava la selva intorno intorno
Soavemente all’òra mattutina;
E l’ingegnosa pecchia al primo albore
Gira predando or uno or altro fiore.
                                             (Poliziano)