Vai al contenuto

Pagina:Grammatica italiana, Fornaciari.djvu/373

Da Wikisource.

le strofe principali 339


Questa strofa, propria dell’epopea eroica, è stata perfezionata dal Poliziano, dall’Ariosto e dal Tasso ne’ loro immortali poemi.

Quanto all’ottava lirica (doppia quartina), vedi più oltre.

Il rispetto popolare toscano è una strofetta per lo più di otto versi, disposti a maniera d’una sestina, con la giunta di due altri versi a rima accoppiata. P. es.: (Tigri, Canti popolari ecc., p. 125)

     Dov’è quell’arancin ch’a te donai?
Tienne di conto e fa che salvo sia.
Quando quell’arancino tu aprirai,
Dentro ci troverai l’anima mia:
Dentro ci troverai ’l mio afflitto core,
Lettere d’oro, e scritto il tuo bel nome, (assonanza)
Dentro ci troverai ’l mio core afflitto,
Lettere d’oro e ’l tuo bel nome scritto.


§ 6. La strofa della canzone è una strofa variamente composta di versi endecasillabi misti per lo più ai settenarii; che risulta di due parti, ognuna delle quali contiene uno o più sistemi di rime; e la seconda parte suole essere legata colla precedente per mezzo di un verso che ripete l’ultima rima di questa.

La prima parte risulta, più spesso, di due terzetti a rima rinterzata (vedi qui sopra cap. iv, § 4), che talvolta si ampliano in due quartetti, geminandosi in mezzo ad ambedue una rima (vedi più oltre § 8).

La seconda parte si può fare in moltissime foggie, ma per lo più si compone di varie coppie di versi disposti a rime alternate o chiuse, o a rime accoppiate; i quali sistemi di rime talora sono sciolti l’uno dall’altro, talora legati fra loro per qualche rima comune. Suole terminare con rima accoppiata, e talora anche con rima alternata, o con rima al mezzo.

Senz’andar dietro a tutte le forme possibili, aggiungiamo qui alcuni pochi esempii di Dante e del Pe-