Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, I.djvu/182

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1929-1933: MISCELLANEA I 175 1926 le sue due carte migliori: con l’accordo di Mossul e con la caduta di Pangalos \ 4 § ( 20 ). Per i rapporti tra il Centro tedesco e il Vaticano e quindi per studiare concretamente la politica tradizionale del Vaticano nei vari paesi e le forme che essa assume è interessantissimo un articolo di André Lavedan nella « Revue Hebdomadaire» riassunto nella «Rivista d’Italia» del 15 marzo 1927 \ Leone XIII domandava al Centro di votare a favore della legge sul settennato di Bismarck, avendo avuto assicurazioni che ciò avrebbe portato a una soddisfacente modificazione delle leggi politico-ecclesiastiche. Fran- kestein e Windthorst non vollero uniformarsi all’invito del Vaticano. Del Centro solo 7 votarono la legge: 83 si astennero. § (21). L'Etiopia d'oggi (articolo della «Rivista d’Italia» firmato tre stelle) \ L’Etiopia è il solo Stato indigeno indipendente in un’Africa ormai tutta europea (oltre la Liberia). Menelik è stato il fondatore della moderna unità etiopica: i nazionalisti abissini si richiamano a Menelik, il «grande e buono imperatore». Degli elementi che hanno contribuito ad assicurare l’indipendenza dell’Etiopia due sono evidenti: la struttura geografica del paese e la gelosia fra le potenze. La struttura geografica fa dell’Etiopia un immenso campo trincerato naturale, espugnabile solo con forze smisurate e sacrifizi non proporzionati alle scarse risorse economiche che il paese può offrire all’eventuale conquistatore. Lo Scioa, che ha creato l’unità abissina, è a sua volta una fortezza nel campo trincerato e tutto lo guarda e lo domina. Nell’ultimo trentennio è stato creato un esercito imperiale, distinto dai piccoli eserciti dei ras e ad essi superiore tecnicamente; la creazione dell’esercito nazionale è dovuta a Menelik. | Già prima della morte di Menelik (1913) la 36 Corte, dato lo sfacelo intellettuale del vecchio imperatore, aveva proclamato ( 14 aprile 1910) imperatore Ligg Jasu, figlio di una figlia di Menelik, e di ras Mikael. Alla morte di