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214 QUADERNO 2 (XXIV) § (58). Sulla moda. Un articolo molto interessante e intelligente nella «Nuova Antologia» del 16 marzo 1928: Formazione e organizzazione della moda di Bruno De Poi \ (Il De Poi credo sia un industriale milanese del cuoio). Molti spunti, spiegazione della moda dallo sviluppo economico (lusso non è la moda, la moda nasce col grande sviluppo industriale); spiegazione dell’egemonia francese per la moda femminile e inglese per la maschile; situazione attuale di lotta per ridurre queste egemonie a un « condominio » : attività dell’America e della Germania in questo senso. Conseguenze economiche specialmente per la Francia, ecc. 4 §(59). Tittoni. Ha certamente avuto sempre molta importanza Popinione di Tittoni nello stabilire i programmi di politica estera del governo dal 23 in poi: | seguire Pattivi- tà pratica e letteraria di Tittoni in questi anni. Alla sua raccolta di articoli di politica estera del 1928, Quistioni del giorno, ha fatto precedere una interessante prefazione politica il Capo del Governo \ Passato di Tittoni. Sua attività. Giudizi su Tittoni di diplomatici stranieri (vedi i Carnets di Georges Louis, ecc.)2. Suoi rapporti con Isvolsky3. (Libro «ero di Marchand)4. Tittoni come letterato e la sua fissazione linguaiola, curiosa perché la «Nuova Antologia» pubblica cose errorose per la lingua, specialmente traduzioni, ecc. Vedi l’articolo Perla verità storica, firmato «Veracissimus», nella «Nuova Antologia» del 16 marzo -1° aprile 1928s: l’autore (Tittoni) vi parla dei suoi rapporti con Isvolsky, dei suoi rapporti con la stampa francese (Isvolsky in un rapporto pubblicato dal Libro Nero aveva accennato al molto denaro che Tittoni distribuì alla stampa al tempo della guerra libica, ecc. ), fa degli accenni interessanti al convegno di Racconigi del 1909. Ricordare il libro di Alberto Lumbroso sulle cause economiche della guerra e i suoi accenni a Tittoni (nell’episodio del Carthage e Manouba accennato dal Lumbroso quanta responsabilità spetta a Tittoni?)6. NelParticolo c’è anche un accenno rozzo (da mercante di campagna, direbbe Georges