Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, I.djvu/349

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3 (xx) « vuole, manipolando le prospettive e l’ordine delle grandezze e dei valori. Il secolo1 xix ha voluto dire nelPordine politico sistema, rappresentativo e parlamentare. E vero~che in Italia questo sistema è stato importato meccanicamente? Esso è stato ottenuto con una lotta, alla quale le grandi masse della popolazione non sono state chiamate a partecipare: esso si è adattato a queste condizioni assumendo forme bene specificate, italiane, inconfondibili con quelle degli altri paesi. La tradizione italiana perciò presenta diversi filoni: quello della resistenza accanita, quello della lotta, quello dell’accomo- dantismo e dello spirito di combinazione (che è la tradizione ufficiale). Ogni gruppo può richiamarsi a uno di questi filoni tradizionali. distmeuendoTTa fai ri rriill ^'l^nWìe'tfa ►tfc rova- ecc. ecc.; può ancfte sostener nuova trfldizioneT di cui nefpassa no solo elementi molecolari, non eia organizzati, e mette m valore questi elementi 1 che per lo stesso loro caratt - possono dar luogo a una elaborazione ideologica organica che si contrapponga

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§ {63 ). I nipotini di padre Bresciani. Letteratura popolare. Nota nella « Critica Fascista » del | i° agosto 1930 in cui si lamenta che due grandi quotidiani, uno di Roma e l’altro di Napoli, iniziano la pubblicazione in appendice di questi romanzi: Il Conte di Montecristo e Giuseppe Balsamo di A. Dumas, il Calvario di una madre di Paolo Fontenay. Scrive la «Critica»: «L’ottocento francese è stato senza dubbio un periodo aureo per il romanzo d’appendice, ma debbono avere un ben scarso concetto dei propri lettori quei giornali che ristampano romanzi di un secolo fa, come se il gusto, l’interesse, l’esperienza letteraria non fossero per niente mutate da allora ad ora. Non solo, ma {...) perché non tener conto che esiste, malgrado le opinioni contrarie, un romanzo moderno italiano? E pensare che questa gente è pronta a spargere lacrime d’inchiostro sulla infelice sorte delle patrie lettere» 1. La «Critica» confonde due quistioni: quella della letteratura artistica (così detta) e quella della letteratura popolare (poiché cosi si pone la quistione nella storia della cultura, sebbene evidentemente nulla impedisca, in teoria, che esista o possa esistere una letteratura popolare artistica: essa si verificherà quando ci sarà una identità di classe tra « popolo » e scrittori e artisti, cioè quando i sentimenti popolari saranno vissuti come propri dagli artisti; ma allora