Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, I.djvu/420

Da Wikisource.

1930: (miscellanea) 413 Milano, non essenziali, ma significativi per vedere la crisi politica di quel momento, | crisi politica che fu uno degli elementi principali 78 della disfatta militare: mancanza di unità politica, di un indirizzo politico ben stabilito, esitazioni, azione irresponsabile delle cricche reazionarie, poca attenzione per i bisogni deiresercito inteso come massa umana ecc. Appare che l’Inghilterra era contraria all’intervento [militare] della Francia a favore del Piemonte - Palmerston dichiarò che l’intervento francese avrebbe scatenato una guerra europea perché l’Inghilterra non l’avrebbe tollerato — mentre solo mollemente appoggiava il Piemonte in via diplomatica per evitare una disfatta rovinosa e mutamenti territoriali troppo favorevoli all'Austria. L’articolo è da rivedere in caso di ricostruzione degli avvenimenti del 48-49 per trovare elementi di concordanza con altri documenti, e di sussidio. Per la bibliografia dell’argomento: per le vicende del mi- nistero-Çasati-Gioberti (luglio-agosto 1848) cfr la lettera dello stesso Gioberti a Giuseppe Massari pubblicata dal sen. Matteo Mazziotti (con proemio) nella «Nuova Antologia» del 16 giugno 1918; per la missione di Carlo d’Adda in Francia e Inghilterra svolta per incarico del governo provvisorio di Milano cfr Pagani, Resoconto del Congresso Storico di Trento, 1926 (discorso II Governo provvisorio di Milano nel 1848 e il Trentino, pronunziato dal Pagani al Congresso); Carlo Pagani, Uomini e cose in Milano dal marzo all'agosto del 1848, Editore Cogliati, Milano (con documenti tratti dal Museo storico del Risorgimento Italiano di Milano, e spfecialmente dagli Archivi Casati, d’Adda, Arese, Giulini-Crivelli, Restelli)2.

Cfr Quaderno 19 (x), pp. 132-33. 1 § (163). La «storia» del Risorgimento di Alessandro Luzio. È da notare come il modo di scrivere la storia del Risorgimento di A. Luzio sia stato lodato dai gesuiti della «Civiltà Cattolica». Non sempre immagino, ma più spesso di quanto si creda, l’accordo tra il Luzio e i gesuiti è possibile. Cfr nella «Civiltà Cattolica» del 4 agosto 1928, pp. 216-17, nell’articolo Processo politico e condanna dell'abbate Gioberti nell'anno 1833 l. Il Luzio deve difendere la politica di Carlo Alberto (nel libro Mazzini \ carbonaro, p. 498) e non esita a 78 bis giudicare aspramente l’atteggiamento del Gioberti nel processo per i fatti del 31, d’accordo coi gesuiti2 (è da notare che dagli articoli pubblicati dalla «Civiltà Cattolica» nel 1928 su questo processo del Gioberti risulta dai documenti degli Archivi Vaticani che il papa aveva già dato preventivamente - in forma loiolesca - il suo placet alla condanna a morte e all’esecuzione del Gioberti, mentre nel 21 la condanna a morte di un ecclesiastico in Piemonte era stata trasformata nell’ergastolo per intervento vaticano)3. Cfr Quaderno 19 (x), pp. 133-34*