Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, I.djvu/478

Da Wikisource.

A I 471 una analisi accurata ciò che vi è nelle sue opere di superficiale, di brillante, di accessorio, legato alle contingenze della polemica estemporanea, e ciò che vi è di « polposo » e sostanzioso, per farlo entrare, così definito, nel circolo della cultura moderna. Cfr Quaderno 10 (xxxm), pp. 28 - 28 a; Quaderno 11 (xvm), pp. 73 bis - 74- § (45). Struttura e super strutture. Che il materialismo storico concepisca se stesso come una fase transitoria del pensiero filosofico dovrebbe apparire dall’affermazione di Engels che lo sviluppo storico sarà caratterizzato a un certo punto dal passaggio dal regno della necessità al regno della libertàl. Tutta la filosofia finora esistita è nata ed è l’espressione delle contraddizioni intime della società: ma ogni sistema filosofico a sé preso non è l’espressione cosciente di queste contraddizioni, poiché questa espressione può essere data solo dall’insieme dei sistemi filosofici. Ogni filosofo è e non può non essere convinto di esprimere l’unità dello spirito umano, cioè l’unità della storia e della natura: altrimenti gli uomini non opererebbero, non creerebbero nuova storia, cioè le filosofie non potrebbero diventare « ideologie», non potrebbero nella pratica assumere la granitica compattezza fanatica delle « credenze popolari » che hanno il valore di « forze materiali »2. Hegel rappresenta, nella storia del pensiero filosofico, un posto a sé, perché, nel suo sistema, in un modo o nell’altro, pur nella forma di «romanzo filosofico», si riesce a comprendere cos’è la realtà, cioè si ha, in un solo sistema e in un solo filosofo, quella coscienza delle contraddizioni che prima era data dall’insieme dei sistemi, dall’insieme dei filosofi, in lotta tra loro, in contraddizione tra loro. In un certo senso, adunque, il materialismo storico è una riforma e uno sviluppo dello hegelismo, è la filosofia liberata da ogni elemento ideologico unilaterale e fanatico, è la coscienza piena delle contraddizioni in cui lo stesso filosofo, individualmente inteso o inteso come intero gruppo sociale, non solo comprenderle contraddizioni, ma pone se stesso come elemento della contraddizione, e eleva questo elemento a | principio politico e d’azione. L’«uomo in generale» viene negato e tutti i concetti « unitari » staticamente vengono dileggiati e distrutti, in quanto espressione del concetto di « uomo in generale » o di « natura umana » immanente in ogni uomo. Ma anche il materialismo storico è espressione delle contraddizioni storiche, anzi è l’espressione perfetta, compiuta di tali contraddizioni: è una espressione della necessità, quindi, non della libertà, che non esiste e non può esistere. Ma se si dimostra che le contraddizioni spariranno, si dimostra implicitamente che sparirà anche il materialismo storico, e che dal regno della necessità si passerà al regno della libertà, cioè a un periodo in cui il « pensiero », le idee non nasceranno più sul terreno delle contraddizioni. 11 filosofo attuale può affermare ciò e non andare più oltre: infatti egli non può evadere dal terreno attuale delle contraddizioni, non può affermare, più che genericamente, un mondo senza con- 472 * QUADERNO