Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/42

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i93°"I932: (miscellanea) 717 Lollis e dal fatto che egli è del gruppo che ha continuato «La Cultura». Ancora: il Cajumi, col nome di Enrico, continuò a firmare l’« Ambrosiano» anche quando se ne era allontanato, credo per un ammutinamento della redazione; in un articolo della «Stampa» su Marco Ramperti, ricordava in questo tempo, di aver conosciuto personalmente il Ramperti durante una sua avventura giornalistica, e di averlo visto lavorare da vicino: ora il Ramperti era appunto il critico drammatico delF« Ambrosiano». Adesso il Cajumi è impiegato presso la ditta Bemporad di Firenze e scrive solo articoli di riviste e di letteratura nella «Stampa» (credo) e nel- 1\Italia Letteraria»3. Dall’articolo su Cena stralcio qualche brano: «Nato nel 1870, morto nel 19x7, Giovanni Cena ci appare come una figura rappresentativa del movimento intellettuale che la parte migliore della nostra borghesia compì al rimorchio delle nuove idee che venivano di Francia e di Russia; con un apporto personalmente più amaro ed energico, causato dalle origini proletarie ( ! o contadine? ) e dagli anni di miseria. Autodidatta uscito per miracolo dairabbrutimento del lavoro paterno e del natio paesello, Cena entrò inconsciamente nella corrente che in Francia — proseguendo una tradizione ( ! ) derivata (!) da Proudhon via via ( ! ) attraverso Vallès e i comunardi sino ai Quatre évangiles zoliani, all’affare Dreyfus, alle Università popolari di Daniel Halévy e che oggi continua in Guéhenno ( ! ) (piuttosto in Pierre Dominique e in altri) — fu definita come l’andata al popolo (il Cajumi trasporta nel passato una parola d’ordine odierna, dei populisti; nel passato tra popolo e scrittori in Francia non ci fu mai scissione dopo la Rivoluzione francese e fino a Zola: la reazione simbolista scavò un fosso tra popolo e scrittori, tra scrittori e vita e Anatole France è il tipo più compiuto di scrittore libresco e di casta). Il nostro (Cena) veniva dal popolo, di qui l’originalità (!) della sua posizione, ma l’ambiente della lotta era sempre lo stesso, quello dove si affermò il socialismo di un Prampolini. Era la seconda generazione piccolo-borghese dopo l’unità italiana (della prima ha scritto magistralmente la cronistoria Augusto Monti nei Sansoussì) \ estranea alla politica delle classi conservatrici