Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/730

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i932-I933: (introduzione alla filosofia) 1405 scarsa sicurezza nei suoi criteri particolari, che non ha una piena intelligenza dei concetti adoperati, che ha scarsa informazione e intelligenza dello stato precedente dei problemi trattati, che non è molto cauto nelle sue affermazioni, che non progredisce in modo necessario ma arbitrario e senza concatenamento, che non sa tener conto delle lacune che esistono nelle cognizioni raggiunte ma le sottace e si accontenta di soluzioni o nessi puramente verbali invece di dichiarare che si tratta di posizioni provvisorie che potranno essere riprese e sviluppate ecc. (Ognuno di questi punti può essere sviluppato, con le opportune esemplificazioni). Jh\ appnntn che può farsi a molti riferimenti polemici d elSaz no è il misconoscimento sistematico della possili lità di err^rr Mf1 gtn^oTTautorLcitati. per cui si attribuiscono a un gruppo sociale di mi pii scienziati sarebbero sempre ^ppresep^pti. le opinioni più disparate e le_ volontàpin contradditorie. Questo appunto è legato a un criterio metodico più generale e cioè: non è molto «scientifico » o più semplicemente « mplto serio » scegliere gli avversari tra i più stupidi e mediocri o ancora, scegliere tra le opinioni dei propri avversari le meno essenziali e le più occasionali e presumere di aver «distrutto» «tutto» l’avversario perché si è distrutta una sua opinione secondaria e incidentale o di aver distrutto un’ideologia o una dottrina perché si è dimostrata l’insufficienza teorica dei suoi campioni di terzo o quarto ordine. Ancora «occorre essere giusti cogli avversari», nel senso che bisogna sforzarsi di comprendere ciò che essi realmente hanno voluto dire e non fermarsi maliziosamente ai significati superficiali e immediati delle loro espressioni. Ciò si dica, se il fine propostosi è di elevare il tono e il livello intellettuale dei propri seguaci e non quello immediato di fare il deserto intorno a sé, con ogni mezzo e maniera. Occorre porsi da questo punto di vista: che il proprio seguace debba discutere e sostenere il proprio punto di vista in discussione con avversari capaci e intelligenti e non solo con persone rozze e impreparate che si convincono «autoritativamente» o per via «emozionale». La possibilità dell’errore deve essere affermata e giustificata, senza con ciò venir meno alla propria concezione, perché ciò che