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I492 QUADERNO II (xvill) biettività di ogni nostra conoscenza e sul monismo idealista dello "Spirito” (equivalente, in quanto monismo, a quello positivista della "Materia”) per cui il fondamento stesso della religione, Dio, non esiste obbiettivamente fuori di noi, ma è una creazione dell’intelletto. Pertanto Pidealismo, non meno del materialismo, è radicalmente contrario alla religione». (Cfr articolo del padre Mario Barbera nella «Civiltà Cattolica» del i° giugno 1929)\ La quistione della «obbiettività» della conoscenza secondo la filosofia della prassi può essere elaborata partendo dalla proposizione (contenuta nella prefazione alla Crìtica dell1 economia politica) che «gli uomini di|ventano consapevoli (del conflitto tra le forze materiali di produzione) nel terreno ideologico» delle forme giuridiche, politiche, religiose, artistiche, filosofiche2. Ma tale consapevolezza è limitata al conflitto tra le forze materiali di produzione e i rapporti di produzione - secondo la lettera del testo — o si riferisce a ogni conoscenza consapevole? Questo è il punto da elaborare e che può esserlo con tutto Pinsieme della dottrina filosofica del valore delle superstrutture. Cosa significherà, in tal caso, il termine di «monismo»? Non certo quello materialista né quello idealista, ma identità dei contrari nelPatto storico concreto, cioè attività umana (storia-spiri- to) in concreto, connessa indissolubilmente a una certa « materia» organizzata (storicizzata), alla natura trasformata dal- Puomo. Filosofia dell’atto (prassi, svolgimento) ma non del- Patto «puro», bensì proprio dell'atto «impuro», reale nel senso più profano e mondano della parola. » Cfr Quaderno 4 (xm), pp. 66 bis - 67. § (65). Filosofia-politica-economia. Se queste tre attività sono gli elementi costitutivi necessari di una stessa concezione del mondo, necessariamente deve esserci, nei loro principii teorici, convertibilità da una all’altra, traduzione reciproca nel proprio specifico linguaggio di ogni elemento costitutivo: uno è implicito nell’altro, e tutti insieme formano un circolo omogeneo (cfr le note precedenti sulla traducibilità reciproca dei linguaggi scientifici)1. Da queste