Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, III.djvu/259

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1762 QUADERNO 15 (il) raie» a un altro. E infatti tutta la teoria nazionalista non è basata su «diritti naturali»? Si vuole al modo di pensare «popolare» sostituire un modo di pensare non popolare, altrettanto mancante di critica del primo. §(9). Note autobiografiche. Come ho cominciato a giudicare con maggiore indulgenza le catastrofi del carattere. Per esperienza del processo attraverso cui tali catastrofi avvengono. Nessuna indulgenza per chi compie un atto contrario ai suoi principii « repentinamente » e intendo repentinamente in questo senso: per non aver pensato che il rimaner fermi in certi principii avrebbe procurato sofferenze e non averle prevedute. Chi, trovatosi d’un tratto dinanzi al- 7 bis la sofferenza, prima | ancora di soffrirla o all’inizio della sofferenza, muta atteggiamento, non merita indulgenza. Ma il caso si pone in forme complesse. È strano che di solito si sia meno indulgenti coi mutamenti « molecolari » che con quelli repentini. Ora il movimento «molecolare» è il più pericoloso, che, mentre dimostra nel soggetto la volontà di resistere, «fa intravedere» (a chi riflette) un mutamento progressivo della personalità morale che a un certo punto da quantitativo diventa qualitativo: cioè non si tratta più in verità, della stessa persona, ma di due. (S'intende che «indulgenza» non significa altro che mancanza di filisteismo morale, non già che non si tenga ( conto} del mutamento e non si sanzioni; la mancanza di sanzione significherebbe « glorificazione » o per lo meno « indifferenza » al fatto e ciò non permetterebbe di distinguere la necessità e la non necessità, la forza maggiore e la vigliaccheria). Si è formato il principio che un capitano non debba abbandonare la nave naufragata che per ultimo, quando tutti si sono salvati, anzi si giunge in alcuni ad affermare che in tali casi il capitano «deve» ammazzarsi. Queste affermazioni sono meno irrazionali di quanto potrebbe sembrare. Certo non è escluso che non ci sia nulla di male a che un capitano si salvi per il primo. Ma se questa constatazione diventasse un principio, quale garanzia si avrebbe che il capitano ha fatto di tutto: 1) perché il naufragio non avvenga; 2) perché, avvenuto,