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444 Lo sviluppo di un pianeta bricati da una razza d’uomini esistente circa 500.000 anni fa (e fors’anche molto prima) e vivente in terre ben diversamente configurate dalle nostre attuali. Quando le roccie calcari (1) gradatamente sorsero dalle profondità dell’oceano, in cui esse avevano avuto origine come sedimenti, e formarono la parte sud-est dell’Inghilterra — cioè quel tratto limitato da una linea passante dal Capo Flamborough nel Yorkshire obliquamente ad Exeter, e giungente al di là della Manica sino alla Francia — il loro sollevamento fu arrestato dalla linea approssimativamente identica alla costiera attuale tra Suflolk e Norfolk. Vi era un ponte di terra attraverso il mare del Nord, dall’Inghilterra alla Norvegia; e quella barriera separava il mare del Nord, più freddo, dall’altra parte più a Sud, a cui fu dato il nome d’Oceano Germanico. Questo mare più meridionale ebbe in tempi diversi, dopo il sollevamento calcare, delle congiunzioni variabili attraverso all’Europa coll’area del Mediterraneo, e verso ovest colla baia di Biscaglia e coll’Atlantico. Sulle coste orientali inglesi e sui bassi fondi costieri furono depositate dapprima la London Clay (Eocene) ossia argilla di Londra, la quale s’innalzò tanto da formare un terreno asciutto. Vi furono quindi dei successivi innalzamenti e sprofondamenti delle coste connessi coi vari depositi sabbiosi e conchiliferi, dei quali noi troviamo dei residui tanto sulla costiera del Suffolk, quanto nel Belgio e nell’Olanda. Quei depositi furono Miocenici e Pliocenici. Uno degli ultimi fra di essi sulla costa del Suffolk è stato quello ora distinto dai geologi col nome di « Coralline Crag » (o ghiaje coralline) un deposito pieno di bellissime conchiglie, parecchie delle quali sono di specie attualmente esotiche ed australi, e sono indizi di condizioni climatiche più tepide. (1) Intendasi lo strato inferiore fra quelli segnati nella tabella a pag. 439-