Pagina:Guarini, Battista – Il Pastor fido e il Compendio della poesia tragicomica, 1914 – BEIC 1841856.djvu/154

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de la vita a te grave, altrui noioso.
Cacciatori. O fanciul glorioso,
vera stirpe d’Alcide,
che fère giá si mostruose ancide !
Pastori. O fanciul glorioso,
come presago di tua gloria, il cielo
a la tua gloria arride. Era tal, forse,
il famoso cignale
che vivo Ercole vinse, e tal l’avresti
forse ancor tu, s’egli di te non fosse
cosi prima fatica,
come fu giá del tuo grand’avo terza.
Ma con le fère scherza
la tua virtude giovinetta ancora,
per far de’ mostri in piú matura etate
strazio poi sanguinoso.
Cacciatori. O fanciul glorioso,
vera stirpe d’Alcide,
che fère giá si mostruose ancide!
Pastori. O fanciul glorioso,
come il valor con la pietate accoppii !
Ecco, Cintia, ecco il voto
del tuo Silvio devoto.
Mira il capo superbo
che quinci e quindi in tuo disprezzo s’arma
di curvo e bianco dente,
ch’emulo par de le tue corna altère.
Dunque, possente dea,
se tu drizzasti del garzon lo strale,
ben déssi a te di sua vittoria il pregio,
per te vittorioso.
Cacciatori. O fanciul glorioso,
vera stirpe d’Alcide,
che fère giá si mostruose ancide !