Pagina:Guarini, Battista – Il Pastor fido e il Compendio della poesia tragicomica, 1914 – BEIC 1841856.djvu/214

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D’Amarilli ti parlo e di Mirtillo,

coppia, di quante oggi ne scaldi Amore,
la piú contenta e lieta.
CORISCA. Non è morta
dunque Amarilli?
Ergasto. Come morta? È viva
e lieta e bella e sposa.
CORISCA. Eh! tu mi beffi.
Ergasto. Ti beffo? il vedrai tosto.
Corisca. A morir dunque
condennata non fu?
Ergasto. Fu condennata,
ma tosto anche assoluta.
Corisca. Narri tu sogni, o pur sognando ascolto?
Ergasto. Tosto la vedrai tu, se qui ti fermi,
col fortunato suo fedel Mirtillo
uscir dal tempio, ov’ora sono e data
s’hanno la fé giá maritale; e verso
le case di Montano ir li vedrai
per cór di tante e di si lunghe loro
amorose fatiche il dolce frutto.
Oh, se vedessi l’allegrezza immensa,
s’udissi il suon de le gioiose voci,
Corisca! Giá d’innumerabil turba
è tutto pieno il tempio; uomini e donne
quivi vedresti tu, vecchi e fanciulli,
sacri e profani in un confusi e misti
e poco men che per letizia insani.
Ognun con maraviglia
corre a veder la fortunata coppia;
ognun la riverisce, ognun l’abbraccia.
Chi loda la pietá, chi la costanza,
chi le grazie del ciel, chi di natura.
Risuona il monte e ’l pian, le valli e i poggi
del pastor fido il glorioso nome.
Oh ventura d’amante