Pagina:Guarini, Battista – Il Pastor fido e il Compendio della poesia tragicomica, 1914 – BEIC 1841856.djvu/291

Da Wikisource.

d’Aristotile conosciuta. Il quale, di molte spezie di riconosci- menti che sono da lui addotti, quella de’ segni, come assai meno artifiziosa, non pruova molto, lodando sopra tutte quella che nasce dall’intessimento delle cose e dal verisimile produ- cente la maraviglia, e danne l’esempio á^W Edipo il tiranno-, e pure, chi ben considera quella favola, troverá che non è senza segno. E qual è egli cotesto segno? I piè gonfiati, senza ’1 qual riscontro quel re non avrebbe creduto al pastore d’essere da lui stato con le forate piante, per ubbidire al padre di lui, appeso ad un albero, prima che ne facesse il dono al pastor di Corinto. Il medesimo fa la culla e i portenti cessati nel Pa- stor fido : in vertú di quella Carino acquista fede a quel che scuopre Dameta, e in vertú di questi Tirenio conferma la ’n- terpretazion dell’oracolo. Egli è ben vero che detti segni son de’ migliori, cioè di quelli che con l’esemplo della pistola di Efigenia nella tragedia d’Euripide, Efigenia in Tauris, il Filosofo ci commenda, per non essere mendicati né arbitrari, ma nascenti dall’intima necessitá della favola; e chi gli porta, non se ne serve a far la fede che fa, ma, dicendoli per dir solo come sta il fatto, necessita chi l’ascolta a prestargli fede nel rimanente, si come senza difficoltá nell’allegata favola può vedersi. Al ri- conoscimento della quale è tanto simile quello del Pastor fido, che pare anzi tradotto che imitato. Ma qui per avventura po- trebbe dirsi : perché dunque non si dé’ egli chiamare «riconosci- mento di segno», se v’interviene il segno? Perché il segno non vi sta, come dissi, per principale argomento di quella veritá che si scuopre, in quella guisa che si vede nell ’Ecira di Te- renzio, nella quale un anello solo e non altro scioglie quel gruppo, in veritá molto bello; ma fassi principalmente con iscontri di fatti e argomenti di cose, che costringono a prestar fede al conoscimento. E chi considera bene come Carino parla di quella culla per necessitá di risposta, e come que’ portenti, che son cessati nel tempio, vengono porti da Tirenio per oc- casione a lui di ricercarne la veritá e poi per cosa che séguiti da essa veritá giá scoperta, dirá, senz’altro, che quelli sono piú indizi che segni.