Pagina:Guarini, Battista – Il Pastor fido e il Compendio della poesia tragicomica, 1914 – BEIC 1841856.djvu/50

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fiutandola per tutto. Oh qual vendetta

ne vo’far, se la prendo, e quale strazio!
Ben le farò veder che talor anco
chi fu cieco, apre gli occhi, e che gran tempo
de le perfidie sue non si dá vanto
femmina ingannatrice e senza fede.
CORO.
Oh nel seno di Giove alta e possente
legge scritta, anzi nata,
la cui soave ed amorosa forza
verso quel ben che, non inteso, sente
ogni cosa creata,
gli animi inchina e la natura sforza !
Né pur la frale scorza,
che ’l senso a pena vede, e nasce e more
al variar de l’ore;
ma i semi occulti e la cagion interna,
eh’è d’eterno valor, move e governa.
E, se gravido è il mondo e tante belle
sue meraviglie forma;
e se per entro a quanto scalda il sole,
a l’ampia luna, a le titanie stelle,
vive spirto che ’nforma
col suo maschio valor l’immensa mole;
s’indi l’umana prole
sorge, e le piante e gli animali han vita;
se la terra è fiorita
o se canuta ha la rugosa fronte,
vien dal tuo vivo e sempiterno fonte.
Né questo pur, ma ciò che vaga spera
versa sopra i mortali,
onde qua giú di ria ventura o lieta
stella s’addita, or mansueta or fèra,