Pagina:Guarini, Battista – Il Pastor fido e il Compendio della poesia tragicomica, 1914 – BEIC 1841856.djvu/98

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perché grazia di lei

non sia la morte mia, morte mi neghi,
né mi risponda, e l’armi
d’ una sola sdegnosa e cruda voce
sdegni di proferire
al mio morir.
Amarilli. Se dianzi t’avess’ io
promesso di risponderti, si come
d’ascoltar ti promisi,
qualche giusta cagion di lamentarti
del mio silenzio avresti.
Tu mi chiami crudele, immaginando
che da la feritá rimproverata
agevole ti sia forse il ritrarmi
al suo contrario affetto;
né sai tu che l’orecchie
cosi non mi lusinga il suon di quelle
da me si poco meritate e molto
meno gradite lodi,
che mi dai di beltá, come mi giova
il sentirmi chiamar da te crudele.
L’esser cruda ad ogn’altro,
giá noi nego, è peccato;
a l’amante, è virtute;
ed è vera onestate
quella che ’n bella donna
chiami tu feritate.
Ma sia, come tu vuoi, peccato e biasmo
Tesser cruda a l’amante: or quando mai
ti fu cruda Amarilli?
Forse allor che giustizia
stato sarebbe il non usar pietate?
E pur teco l’usai
tanto, ch’a dura morte i’ ti sottrassi.
I’ dico allor che tu, fra nobil coro
di vergini pudiche,