Pagina:Guasti - Necrologia dell'avv. Giovacchino Benini di Prato.djvu/12

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del Calendario tornò il Benini per sei volle a esporre la statistica della Popolazione; vi ristampò la Vita del Carradori; v’illustrò, a modo del Litta, una famiglia distinta; vi fece la storia del Monte di Pietà, a cui egli stesso presedè bene per molti anni, e propose un nuovo Regolamento.

Ho accennato a sventure: ma se non le debbo passare in silenzio, non oso descriverle, dopo che gentili spiriti, con elettissime rime e prose, ne fecero per l’Italia compianto 1. Carolina Bartolini a ventitre anni lasciava il Benini con due pargolette: ed egli, che non fece mai versi, per meglio scolpirselo nel cuore, versificò il ricordo ultimo della consorte:

Non lasciar mai le figlie insino al die
Che ti radduca ov’io te solo aspetto;

che l’Arcangeli, in quell’Epistola pietosissima mandata allora all’amico, abbreviò in un solo:

Pensa alle figlie, ah! non lasciarle mai;

e il Salvagnoli chiuse in un’epigrafe:

Serbati tutto alle figlie;

più teneramente il Muzzi, nell’iscrizione che fu incisa sulla tomba:

Non lasciar mai le bambine!2

Questo mai, ripercosso come da tanti echi, s’impresse fortemente nel cuore di lui: e il voto della morente fu adempiuto. Pensò il Benini alle figliuole, crescendole alla virtù e al

  1. Ricordo di Ebe e Ada Benini e di Giovanni Costantini. Prato, 1856. Seconda edizione accresciuta. Ivi, 1863; con sei Appendici. — Alcuni scritti editi e inediti di Ada Benini Costantini. Prato, 1864.
  2. Iscrizione e versi dettati in morte di Carolina Bertolini Benini. Prato, Giachetti, 1834.